La quarantasettenne attivista ambientalista vive in esilio in Estonia dal 2015, dove ha fondato Activatica, una piattaforma di comunicazione per giornalisti, attivisti e prigionieri politici russi. A differenza di altri oppositori del regime si è schierata fin da subito con l’esercito ucraino
L’opposizione russa rappresentata da Yulia Navalnaya e la comunità ucraina in patria e all’estero non vanno molto d’accordo, non sembrano esserci quel tipo di legami che si costruiscono tra chi condivide una battaglia comune su fronti diversi, e probabilmente ci vorrà molto tempo prima di vedere la vedova di Alexei Navalny a Kyjiv per abbracciare Volodymyr Zelensky. Ma ci sono anche oppositori russi che combattono fianco a fianco degli ucraini, ed esponenti che hanno una posizione netta sul legame intrinseco tra la vittoria dell’Ucraina e la liberazione della Russia. Una figura di spicco di questa parte dell’opposizione russa è Yevgenia Chirikova, un’attivista e ambientalista nota per essersi opposta nel 2010 alla costruzione di un’autostrada che attraversa la foresta di Chimki (vicino a Mosca), e per aver svolto un ruolo di primo piano nelle proteste del 2011-2013 a seguito delle contestate elezioni parlamentari russe dell’epoca.
Dopo pressioni governative, minacce, intimidazioni e violenze a persone vicine a lei e ai membri della sua associazione, Chirikova ha lasciato la Russia nel 2015 per trasferirsi in Estonia insieme alla famiglia. Da allora vive in esilio, e insieme al marito ha creato il sito web Activatica, una piattaforma di comunicazione per giornalisti, attivisti e prigionieri politici russi. Negli anni Activatica è diventata un importante hub per gli attivisti in Russia e all’estero, e Chirikova ha detto che da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina il traffico web del sito e del canale Telegram si è triplicato, arrivando a venticinque-trenta milioni di visualizzazioni al mese.
Nelle ultime settimane Chirikova è in Ucraina per invitare i suoi connazionali a partecipare alla resistenza armata contro il regime di Vladimir Putin, fornendo informazioni e chiarimenti su come unirsi alla legione “Libertà alla Russia” o al “Battaglione Sybir”, le unità che combattono insieme alla resistenza ucraina e che lanciano attacchi infiltrandosi dentro il territorio della Federazione Russa. Domenica 17 marzo a Kyjiv c’è stato un incontro tra i rappresentanti di questa parte dell’opposizione russa, in cui è stato firmato un memorandum di sostegno ai volontari combattenti che si rivolge al resto dell’opposizioni.
Il forum è stato organizzato dalla “Fondazione 24 febbraio”, un’organizzazione di beneficenza che riunisce mogli, fidanzate e amici dei volontari russi che combattono a fianco dell’Ucraina. Oltre a Chirikova, tra i partecipanti c’erano i rappresentanti della Legione “Libertà di Russia” e del “Battaglione Sybir”, i giornalisti Rostislav Murzagulov e Roman Popkov, gli ex politici Ilya Ponomare e Ivan Tyutrin, l’attivista Mark Feigin e altri esponenti dell’opposizione russa in esilio. Il capo della direzione principale dell’intelligence dell’Ucraina, Kirill Budanov, è intervenuto in videoconferenza.
Gli autori del documento finale invitano gli oppositori che non sostengono la politica del Cremlino ad aiutare le unità combattenti russe nelle forze armate ucraine, e unirsi alla lotta armata contro il regime di Putin. «In questo momento, i volontari rischiano la vita ogni giorno per la Russia libera, per il futuro del Paese, per una vita dignitosa in uno Stato veramente grande (non per dimensioni, ma per qualità della vita), per i principi dell’umanesimo, della democrazia e libertà di parola. Il nostro obiettivo è il trionfo della giustizia e del diritto in una Russia libera. Il nostro compito è sconfiggere il regime dittatoriale del Cremlino, ripristinare i confini legali di Russia e Ucraina dal 1991, risarcire gli ucraini per il male e la distruzione commessi, condurre un processo internazionale contro coloro che hanno iniziato questa guerra di aggressione».
I partecipanti si sono rivolti a Yulia Navalnaya, Mikhail Khodorkovsky e altri importanti esponenti dell’opposizione russa con la proposta di aderire al memorandum sul sostegno ai volontari combattenti, partecipando attivamente fornendo a soldati e alle loro famiglie assistenza finanziaria, informativa e umanitaria. «La vittoria dell’Ucraina è la chiave per l’eliminazione del regime di Putin», viene sottolineato nel documento.
Tuttavia, le parole più dure e inequivocabili sono arrivate da Chirikova: «Vorrei dire che sono stata riconosciuta come terrorista dal regime di Putin per la mia attività contro la guerra. Sono orgogliosa di questo status, e vorrei dire che grazie ai volontari russi che combattono dalla parte dell’Ucraina stiamo combattono contro il regime di Putin con le armi in mano, noi russi iniziamo ad avere una scelta. Finalmente abbiamo l’opportunità di unirci ai battaglioni di volontari russi, e spero che sfrutteremo questa occasione storica per formare il nostro esercito ribelle anti-Putin che aiuterà a liberare i territori ucraini dagli invasori, e poi libererà la Russia dagli occupanti del Kgb di Putin».